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Bundesgericht 
Tribunal fédéral 
Tribunale federale 
Tribunal federal 
 
 
 
 
8C_246/2021  
 
 
Sentenza del 2 luglio 2021  
 
I Corte di diritto sociale  
 
Composizione 
Giudici federali Maillard, Presidente, 
Wirthlin, Viscione, 
Cancelliere Bernasconi. 
 
Partecipanti al procedimento 
A.________, 
patrocinato dall'avv. Pier Carlo Blotti, 
ricorrente, 
 
contro 
 
Cassa di disoccupazione UNIA, 
via Genzana 2, 6900 Massagno, 
opponente. 
 
Oggetto 
Assicurazione contro la disoccupazione 
(guadagno assicurato), 
 
ricorso contro la sentenza del Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino del 1° marzo 2021 (38.2020.61). 
 
 
Fatti:  
 
A.  
A.________ è stato alle dipendenze di B.________ SA dal 1° giugno 2016 al 30 settembre 2019. La datrice di lavoro ha disdetto il contratto per motivi di riorganizzazione aziendale. Egli riceveva un salario lordo di fr. 4500.- per 13 mensilità. Al di là di un valore soglia di fatturato il dipendente avrebbe ricevuto provvigioni in aggiunta al salario. La Cassa di disoccupazione (di seguito: la Cassa) con decisione del 30 gennaio 2020, confermata su opposizione il 25 giugno 2020, ha stabilito in fr. 7563.- il guadagno assicurato di A.________, nato nel 1988, ai fini delle indennità di disoccupazione. 
 
B.  
Con sentenza del 1° marzo 2021 il Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino ha respinto il ricorso di A.________ contro la decisione su opposizione. 
 
C.  
A.________ presenta un ricorso in materia di diritto pubblico, chiedendo che la sentenza cantonale sia annullata e che il guadagno assicurato sia stabilito in fr. 12'350.- mensili. 
 
La Cassa propone che il ricorso sia respinto, mentre la Corte cantonale rinuncia a presentare osservazioni. 
 
 
Diritto:  
 
1.  
Il ricorso in materia di diritto pubblico può essere presentato per violazione del diritto, conformemente a quanto stabilito dagli art. 95 e 96 LTF. Per quanto attiene invece all'accertamento dei fatti operato dal giudice precedente, esso può essere censurato unicamente se è avvenuto in modo manifestamente inesatto oppure in violazione del diritto ai sensi dell'art. 95 LTF e se l'eliminazione del vizio può essere determinante per l'esito del procedimento (art. 97 cpv. 1 LTF; DTF 142 I 135 consid. 1.6). Nella misura in cui il ricorso presenta una libera rielaborazione dei fatti, scostandosi dagli accertamenti della Corte cantonale, esso non può essere seguito (sentenza 8C_205/2019 del 5 agosto 2019 consid. 1.2). 
 
2.  
Oggetto del contendere è sapere se la sentenza cantonale, che confermando l'operato della Cassa, la quale ha stabilito il guadagno assicurato in fr. 7563.-, sia lesiva del diritto federale. 
 
3.  
 
3.1. Il Tribunale cantonale delle assicurazioni dopo avere richiamato le basi legali ritenute applicabili e la prassi ha accertato la situazione lavorativa del ricorrente. La Corte cantonale ha osservato altresì che al ricorrente sono state versate diverse provvigioni. Ricordato l'operato della Cassa, il Tribunale cantonale delle assicurazioni ha richiamato la prassi LADI ID C2 secondo cui il salario da prendere in considerazione deve comprendere in particolare anche le provvigioni di vendita/locazione e determinante, in genere, è il salario convenuto contrattualmente nella misura in cui l'assicurato l'abbia effettivamente riscosso. Il guadagno è poi computato nei mesi di contribuzione in cui il lavoro è stato fornito, mentre il momento del pagamento è irrilevante. Dopo aver rinviato ad alcune sentenze del Tribunale federale la Corte cantonale ha concluso che la documentazione agli atti non permette di determinare altrimenti da come ha provveduto la Cassa alla natura delle provvigioni. Le dichiarazioni di C.________ sono state ritenute ininfluenti e poco attendibili. Del resto è impossibile sapere la durata di ogni singolo mandato e quindi di comprendere quando il dipendente abbia effettuato le singole prestazioni lavorative. In tali condizioni ha rifiutato l'audizione testimoniale di C.________.  
 
3.2. Il ricorrente fa valere nei confronti della sentenza del Tribunale cantonale delle assicurazioni, che la stessa abbia un approccio contraddittorio e arbitrario. Rinvia all'art. 339 cpv. 1 CO sull'esigibilità dei crediti derivanti dai rapporti di lavoro. Nel settembre 2019 tutte le pretese del ricorrente verso il datore di lavoro sarebbero state liquidate. La Corte cantonale farebbe una confusione fra importi maturati e generati e compierebbe un apprezzamento arbitrario dei fatti sui compiti che svolgeva il ricorrente nel suo posto di lavoro. I giudici cantonali avrebbero anche violato l'art. 23 LADI. Non rispettando il diritto di essere sentito, il Tribunale cantonale delle assicurazioni rimprovera al ricorrente di non aver provato le sue pretese, quando proprio tali elementi sarebbero stati riferiti dal testimone C.________.  
 
4.  
 
4.1. È considerato guadagno assicurato secondo l'art. 23 cpv. 1 LADI il salario determinante nel senso della legislazione sull'AVS, normalmente riscosso durante un periodo di calcolo nel corso di uno o più rapporti di lavoro, compresi gli assegni contrattuali periodici che non siano indennità per inconvenienti connessi al lavoro; ciò significa che il guadagno assicurato si lega alla definizione di salario determinante secondo l'art. 5 cpv. 2 LAVS (DTF 133 V 530 consid. 3.2 e 4.1.2). Non si tratta di stabilire se vi sia un qualsiasi salario, bensì sapere se tale retribuzione sia un salario determinante secondo l'art. 5 cpv. 2 LAVS (THOMAS NUSSBAUMER, Arbeitslosenversicherung, in: Schweizerisches Bundesverwaltungsrecht, Soziale Sicherheit, 2016, n. 364). Risolutivo per stabilire il guadagno assicurato sono le percezioni effettive di salario e non i salari convenuti contrattualmente (DTF 139 V 50 consid. 2.1; 131 V 447 consid. 3.2.3). Provvigioni che sono dovute per il lavoro svolto nel rispettivo periodo di calcolo sono incluse nel salario determinante (art. 7 lett. g OAVS) e pertanto devono essere considerate nel calcolo del guadagno assicurato. Al salario vanno aggiunte le erogazioni regolari convenute contrattualmente e percepite effettivamente come la tredicesima mensilità, premi di fedeltà, indennità di trasferta e di rincaro, gratifiche senza riguardo alla loro esigibilità in giustizia nonché le indennità di inconvenienza previste per legge (NUSSBAUMER, n. 365; sentenza 8C_61/2020 del 17 aprile 2020 consid. 4.1). Al riguardo non ci si fonda sugli eventuali accordi nel contratto di lavoro, bensì in primo luogo all'importo pagato concretamente. La deroga a questo principio in un singolo caso è giustificata solo quando si può praticamente escludere l'abuso di un eventuale accordo sul versamento di un salario fittizio che poi di fatto non è saldato (DTF 128 V 189 consid. 3a/aa; sentenze 8C_61/2020 del 17 aprile 2020 consid. 4.3 e 8C_472/2019 del 20 novembre 2019 consid. 4.2 con riferimenti).  
 
4.2. In materia di provvigioni si applica il principio secondo cui l'importo effettivamente percepito è computato nel momento in cui il lavoro è stato svolto e non quando il denaro è stato versato (DTF 122 V 367 consid. 5b; sentenze 8C_89/2019 del 19 giugno 2019 consid. 6.4 e 8C_358/2007 del 26 maggio 2008 con riferimenti; NUSSBAUMER, n. 365). Nella misura in cui il ricorrente solleva una violazione dell'art. 23 LADI il ricorso è volto all'insuccesso. Determinante è solo il momento in cui il lavoro è stato svolto.  
 
4.3. Per prassi invalsa il giudice delle assicurazioni deve dare più peso alle prime dichiarazioni, le quali sono espresse in generale in un momento in cui la persona interessata non è ancora cosciente delle conseguenze giuridiche (cosiddette dichiarazioni della prima ora; DTF 142 V 590 consid. 5.2). In queste condizioni gli accertamenti della Corte cantonale non si possono considerare manifestamente errati. Infatti, dai certificati di salario del ricorrente da ottobre 2017 a settembre 2019 risulta, ed è incontestato dalle parti, che egli ha ricevuto, oltre al salario e alla tredicesima, i seguenti importi lordi, soggetti a contributi AVS, le cui causali sono state ulteriormente precisate nella lettera del datore di lavoro del 5 novembre 2019. Nel febbraio 2018 il ricorrente ha ricevuto fr. 2000.- di bonus, nel dicembre 2018 fr. 3182.05 di provvigioni relative al 2017 e maturate nel 2017 e fr. 1600.- di bonus per giubileo aziendale relativo al 50° del gruppo di competenza del 2018, nel gennaio 2019 fr. 55'600.- di provvigioni relative al 2017 e maturate nel 2018, nel mese di settembre 2019 fr. 104'214.25 di provvigioni (composte di fr. 7943.40 di provvigioni relative al 2018 e maturate nel 2018; fr. 88'537.80 di provvigioni relative al 2018 e maturate nel 2019 e fr. 7733.05 di provvigioni relative al 2019 e maturate nel 2019). La Cassa, il cui operato è stato confermato dalla Corte cantonale, nel proprio calcolo ha tenuto conto pro rata temporis del bonus per il giubileo di fr. 1600.- e delle provvigioni di fr. 7943.-, di fr. 88'537.80 e di 7733.05 in base al momento in cui il lavoro è stato svolto. La dichiarazione scritta del 22 luglio 2020 di C.________ e la relativa tabella non permettono di concludere per un accertamento insostenibile da parte della Corte cantonale. Procedendo in maniera non arbitraria a un apprezzamento anticipato delle prove il Tribunale cantonale delle assicurazioni non ha leso il diritto di essere sentito del ricorrente (DTF 144 II 427 consid. 3.1.3; 134 I 140 consid. 5.3; 130 II 425 consid. 2.1). Anche sotto questo profilo il ricorso è infondato.  
 
5.  
Ne discende che il ricorso deve essere respinto. Le spese giudiziarie seguono la soccombenza (art. 66 cpv. 1 LTF). 
 
 
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:  
 
1.  
Il ricorso è respinto. 
 
2.  
Le spese giudiziarie di fr. 500.- sono poste a carico del ricorrente. 
 
3.  
Comunicazione alle parti, al Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino e alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO). 
 
 
Lucerna, 2 luglio 2021 
 
In nome della I Corte di diritto sociale 
del Tribunale federale svizzero 
 
Il Presidente: Maillard 
 
Il Cancelliere: Bernasconi