Regesto a
Art. 3a cpv. 4 e 6, art. 3b cpv. 1 lett. b,
Se un figlio, che dà diritto a una rendita, debba essere escluso dal calcolo della prestazione complementare del richiedente si determina sulla base di un calcolo comparativo. Il primo calcolo tiene conto dei redditi e delle spese del figlio mentre il secondo ne fa astrazione. Per ognuna di queste operazioni occorre tuttavia prendere in considerazione le singole posizioni previste dalla regolamentazione usuale. Pertanto, nell'ambito del calcolo nel quale si prescinde dal considerare il figlio, occorre tenere conto di una ripartizione della pigione giusta l'art. 16c OPC-AVS/AI (consid. 5.2).
Regesto b
Art. 16c cpv. 2 OPC-AVS/AI: Principio della ripartizione della pigione in parti uguali.
In applicazione della giurisprudenza (DTF 105 V 273 consid. 2; VSI 2001 pag. 234), nel caso di una richiedente che vive separata dal proprio coniuge e che ha un obbligo di mantenimento nei confronti della figlia non ancora diciottenne vivente in comunione domestica con lei, la partecipazione della figlia alle spese di pigione deve essere stabilita, considerate le circostanze del caso, in un quarto. Tenuto conto del principio secondo il quale ai fini del diritto a una prestazione complementare sono da prendere in considerazione soltanto i redditi effettivamente realizzati e i beni esistenti, non si può ritenere un reddito ipotetico della figlia (consid. 5.3).