Avis important:
Les versions anciennes du navigateur Netscape affichent cette page sans éléments graphiques. La page conserve cependant sa fonctionnalité. Si vous utilisez fréquemment cette page, nous vous recommandons l'installation d'un navigateur plus récent.
Retour à la page d'accueil Imprimer
Ecriture agrandie
 

Regesto

Questo riassunto esiste solo in francese.

SUISSE: Art. 3 CEDH. Refus de se prononcer sur la demande d'asile d'une famille afghane avec six enfants et renvoi de celle-ci en Italie dans le cadre du règlement Dublin.

La Cour rappelle que les demandeurs d'asile, en tant que "catégorie de la population particulièrement défavorisée et vulnérable", ont besoin d'une protection spéciale, d'autant plus importante pour des enfants, même accompagnés de leurs parents.
Compte tenu de la situation actuelle du système d'accueil des requérants d'asile en Italie (manque flagrant de places disponibles impliquant le risque de structures surpeuplées, insalubres, d'environnement de violence) et en l'absence d'informations détaillées et fiables quant à la structure précise de destination, les autorités suisses ne disposent pas d'éléments suffisants pour être assurées qu'en cas de renvoi vers l'Italie, les requérants pourraient rester ensemble et seraient pris en charge d'une manière adaptée à l'âge des enfants (ch. 100 - 122).
Conclusion: violation de l'art. 3 CEDH en cas de renvoi sans avoir obtenu au préalable des autorités italiennes une garantie individuelle quant à l'accueil des enfants des requérants et à la préservation de leur unité familiale.



Sintesi dell'UFG


(4° rapporto trimestriale 2014)

Divieto di tortura (art. 3 CEDU) singolarmente o in combinato disposto con il diritto a un ricorso effettivo (art. 13 CEDU); diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU); incombente rinvio di una famiglia afgana verso l'Italia ai sensi del Regolamento Dublino II.

Il caso riguarda il rinvio coatto di una famiglia afgana con sei figli (i ricorrenti). Ai sensi dell'articolo 3 CEDU la Corte ritiene che la necessità di garantire una "protezione speciale" ai richiedenti l'asilo rivesta un'importanza ancora maggiore nel caso di minori, tenuto conto delle particolari esigenze e dell'estrema vulnerabilità di questi ultimi. Vista la situazione in cui versa attualmente il sistema di accoglienza in Italia, l'ipotesi che un numero significativo di richiedenti l'asilo rinviati verso tale Paese non disponga di un alloggio o sia ospitato in strutture sovraffollate in condizioni di promiscuità o addirittura di insalubrità non è destituita di fondamento. In mancanza di informazioni dettagliate e attendibili in merito alla struttura a cui verrebbero concretamente destinati, alle condizioni materiali di alloggio e alla possibilità di salvaguardare l'unità del nucleo familiare, la Corte ritiene che le autorità svizzere non dispongano di elementi sufficienti capaci di assicurare, in caso di rinvio verso l'Italia, una presa in carico dei ricorrenti consona all'età dei minori. A giudizio della Corte, si configurerebbe una violazione dell'articolo 3 CEDU qualora i ricorrenti dovessero essere rinviati verso l'Italia senza che le autorità svizzere abbiano precedentemente ottenuto garanzie individuali in merito, da una parte, a una presa in carico consona all'età dei minori e, dall'altra, alla salvaguardia dell'unità del nucleo familiare (quattordici voti contro tre). Per il resto la Corte ha ritenuto inammissibile il ricorso.

contenu

Arrêt CourEDH entier
résumé (italien)

références

Article: Art. 3 CEDH