Regesto
Questo riassunto esiste solo in francese.
SUISSE:
L'intéressé, qui a obtenu l'asile puis un permis de séjour en Suisse, a été condamné à une peine de 8 ans d'emprisonnement suite au meurtre de son épouse. Un trouble dépressif récurrent associé à des symptômes psychotiques ayant été diagnostiqué chez lui, l'exécution de la peine fut repoussée pour lui permettre de suivre un traitement dans un établissement psychiatrique fermé. Par la suite, son droit d'asile fut révoqué au motif qu'il avait été condamné pour un crime grave et son permis de séjour retiré. La Cour constate que le requérant n'a pas démontré qu'il serait exposé à un risque réel de subir des traitements contraires à l'
Conclusion: non-violation de l'
Sintesi dell'UFG
(2° rapporto trimestriale 2015)
Diritto alla vita (art. 2 CEDU); divieto di tortura (art. 3 CEDU); diritto a un processo equo (art. 6 par. 1 CEDU); diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU); rinvio verso la Turchia.
Il caso riguarda la minaccia di espulsione imminente del ricorrente, condannato per l'omicidio intenzionale della moglie, verso la Turchia. Il ricorrente ha fatto valere in particolare che l'espulsione lo esporrebbe a un reale rischio di subire trattamenti contrari agli articoli 2 e 3 CEDU, soprattutto perché la sua salute mentale si deteriorerebbe rapidamente. La Corte ha osservato che il trattamento medico necessario al ricorrente era in linea di massima disponibile in Turchia. Non ha ritenuto sufficientemente fondate le allegazioni del ricorrente, relative a una vendetta organizzata contro di lui nonché alle sue passate attività politiche in seno al TCP, per rendere credibile un trattamento contrario agli articoli 2 e 3 CEDU. Nessuna violazione degli articoli 2 e 3 CEDU (6 voti contro 1) in caso di allontanamento del ricorrente verso la Turchia. Ricorso per il resto irricevibile (unanimità).