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Scrittura aggrandita
 

Regesto

Questo riassunto esiste solo in francese.

DÉCISION D'IRRECEVABILITÉ de la CourEDH:
SUISSE: Art. 8 CEDH. Refus opposé à une demande de changement de graphie d'un nom.

La requérante, d'origine somalienne, a déposé une requête d'ajustement orthographique de son nom de famille. Elle a fait cette demande au motif que, lorsque son nom de famille est prononcé selon les règles de prononciation occidentales, il prend une connotation négative dans sa langue maternelle ("peau pourrie" et "toilettes").
La Cour relève que le refus des autorités d'autoriser une personne à changer son nom de famille ne saurait nécessairement passer par une ingérence dans l'exercice du droit de l'intéressée au respect de sa vie privée. Il faut avoir égard au juste équilibre à ménager entre les intérêts concurrents de l'individu et de la société dans son ensemble. Eu égard au fait que la requérante souhaiterait pouvoir user de deux graphies différentes de son nom selon le pays où elle se trouve - ce qui irait nettement à l'encontre du principe de l'unité du nom de famille - et compte tenu de la large marge d'appréciation reconnue aux autorités nationales en matière de changement de nom, les juges n'ont décelé aucune apparence de violation de l'art. 8 CEDH (ch. 22-33).
Conclusion: requête déclarée irrecevable.



Sintesi dell'UFG


(3ème rapporto trimestriale 2015)

Diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU); divieto di discriminazione (art. 14 CEDU); rifiuto di modificare la grafia del cognome.

Appellandosi all'articolo 8 CEDU e all'articolo 14 in combinazione con l'articolo 87 CEDU, la ricorrente ha deplorato il rifiuto della sua domanda di modifica della grafia del cognome. Se pronunciato all'occidentale, il suo cognome assumerebbe un significato umiliante nella lingua del suo Paese d'origine, la Somalia. L'approvazione della domanda della ricorrente le avrebbe permesso di usare diverse grafie, a seconda dei documenti da firmare. La Corte ha ritenuto che una simile situazione non è compatibile con il principio dell'unità del cognome.

La Corte ha inoltre constatato che la gravità di una potenziale ingerenza nel diritto al rispetto della vita privata dipende fortemente dalla lingua - nel presente caso il somalo - in cui il cognome, se pronunciato all'occidentale, assume un significato umiliante. Ha quindi concluso che la situazione della ricorrente non è paragonabile a quella di una persona il cui cognome assume un significato umiliante o ridicolo in una lingua ampiamente diffusa, ad esempio una lingua nazionale. Ricorso irricevibile (unanimità).

contenuto

decisione CorteEDU intera
regesto (italiano)

referenze

Articolo: Art. 8 CEDH