(4° rapporto trimestriale 2022)

Diritto al rispetto della vita familiare (art. 8 CEDU); ricongiungimento familiare.

Il ricorso concerne il rigetto della domanda del ricorrente, rifugiato di origine sudanese, di concedere l'asilo a sua figlia secondo l'articolo 51 della legge sull'asilo (LAsi) e di rilasciarle un permesso di dimora. Il ricorrente è giunto in Svizzera nel 2014. Le autorità svizzere l'hanno riconosciuto come rifugiato e gli hanno concesso l'asilo nel 2016. Sua figlia è nata nel 2014. Il ricorrente sostiene di essersi separato dalla madre, che gli ha lasciato la figlia di sei settimane prima di lasciare il Sudan per l'Australia. La madre intratteneva un contatto soltanto sporadico con la figlia. Quando sua figlia aveva tre mesi, ha dovuto abbandonare il Sudan e affidarla a sua madre. Dal decesso di quest'ultima, nel 2019, sua figlia vive presso la sorella del ricorrente, che secondo quest'ultimo non può più occuparsi della bambina. Le autorità svizzere hanno rifiutato la domanda di accordare l'asilo a sua figlia adducendo che la relazione tra il ricorrente e la figlia non poteva fondare una pretesa all'asilo familiare ai sensi dell'articolo 51 LAsi. Hanno ritenuto lecito dubitare che la condizione della separazione a causa della fuga fosse adempiuta, in particolare perché non si poteva partire dall'idea di una vita familiare effettivamente vissuta prima della fuga del ricorrente. Dinanzi alla Corte, il ricorrente ha sostenuto che il rifiuto del ricongiungimento familiare a favore di sua figlia viola il diritto al rispetto della vita familiare, garantito dall'articolo 8 della Convenzione nonché il diritto a un ricorso effettivo secondo l'articolo 13 della Convenzione. Le parti sono giunte a una composizione amichevole nella presente causa. Ricorso cancellato dal ruolo.